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CIAO ANDO

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Ando Gilardi, guru della fotografia © Jacopo Benassi

05/03/2012
Il più caustico, arguto, ironico e irriverente critico della fotografia italiano ci ha lasciato all’età di novant’anni.
Gilardi è stato fotografo, giornalista, ideatore di numerosi e originali periodici legati alla fotografia, saggista e fondatore della Fototeca Storica Nazionale che porta il suo nome. Alla mano e sempre disponibile con tutti, curioso e instancabile indagatore di tutte quelle pratiche che, grazie all’evolversi delle tecnologie, consentono nuove forme di relazione con quanto ci circonda, in questi ultimi quattro anni anni Ando ha impazzato anche sul web e sui social forum: da youtube (dove dal 2008 gestiva un canale personale chiamato ”Tube Art”) fino a Facebook in cui è stato presente fino all’ultimo, coinvolgendo con la sua vivace arguzia migliaia di fan.
Vogliamo salutarlo ricordando una parte del suo importante lavoro, lo facciamo, nel nostro piccolo, pubblicando per la prima volta sul web le recensioni delle sue ultime pubblicazioni (edite da Bruno Mondadori) apparse negli scorsi anni sulle pagine della rivista "Around Photography". Un invito a leggere, o rileggere, il suo dissacrante e antiretorico punto di vista, farcito spesso da geniali intuizioni.


Ando Gilardi STORIA DELLA FOTOGRAFIA PORNOGRAFICA
Recensione di Federica Muzzarelli, pubblicata su “Around Photography” n. 2 nel luglio 2004.

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In copertina: Anonimo, s.d.

La “eroica ed infame” storia che Gilardi percorre, viaggia lungo i binari di un divertente labirinto che, partendo dall’Ottocento, conduce il lettore attraverso i meandri di una storia parallela a quella ufficiale e ingessata dei manuali.
Dai fotomontaggi osceni in cui vengono esibiti tanti Cavour, Savoia, Garibaldi e Papi, in pose per lo meno imbarazzanti, agli album autoprodotti dai bordelli più all’avanguardia la cui attività fotografica sembra fosse così lucrosa da divenire quasi concorrenziale alla tradizionale attività della casa. E ancora: dall’atelier romano “Dai quattro pontefici”, specializzato in foto porno e dietro cui si celava un ambiguo quartetto complessivo di modelle e castrato, fino alle splendide schede pornografiche giudiziarie di Jules Jarnes, collaboratore di Alphonse Bertillon, e da lui incaricato di vagliare e scremare l’immenso archivio Vidocq; un serbatoio di circa centomila immagini in cui ogni atto osceno veniva catalogato in merito a organi sessuali esibiti, pose, gusti, numero di partecipanti alla “performance” e così via. Che cosa poi significasse essere riconosciuti in una fotografia pornografica è presto detto: bastava tanto a una modella per essere arrestata!
Poi ancora il capitolo sulla fotografia pornografica esotica e colonialista, indicativo esempio di maschilismo, razzismo e ipocrisia riuniti assieme. Nelle ottocentesche esposizioni Universali di Londra e Parigi si aprivano infatti padiglioni vietati a donne e ragazzini. Presunto argomento gli interessi etno-antropologici dei territori lontani; reali interessi il voyeurismo rivolto a bellezze straniere riprese in pose lascive e proibite.
Quindi seguono alcuni capitoli illuminanti sull’uso della fotografia pornografica novecentesca, come quello sullo stereotipato ma, evidentemente documentato, sadomasochismo tipico dell’area germanica, per arrivare, verso gli anni Ottanta, alle prime riviste specializzate del settore sospese tra ammiccante erotismo soft e spudorata pornografia per le masse.
Se mai ce ne fosse ancora bisogno, la Storia della fotografia pornografica di Ando Gilardi conferma come il potenziale concettuale e il gusto della fruizione virtuale di un’immagine, siano i territori di caccia privilegiati dall’impronta fotografica.


Ando Gilardi WANTED!
Storia, tecnica ed estetica della fotografia criminale, segnaletica e giudiziaria

Recensione di Federica Muzzarelli, pubblicata su “Around Photography” n.3 nell’ottobre 2004.

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In copertina: Andy Warhol, Thirteen Most Wanted Men (particolare), 1964.

Occasione imperdibile, certamente per chi non è tra i fortunati possessori della storica edizione del 1978, è la pubblicazione per Bruno Mondadori del famoso e originale Wanted! Storia, tecnica ed estetica della fotografia criminale, segnaletica e giudiziaria.
Nella prefazione a questa nuova edizione, l’autore sostiene di aver cercato un doveroso aggiornamento, come il riferimento a vari siti internet di interessi simili agli argomenti trattati, e tentato un allargamento teorico riferito alla modernizzazione delle tecnologie, dopo l’avvento del digitale, ma poco ne è uscito. Dice Gilardi che “da ritoccare non c’era niente” o quasi, appunto. E come dargli torto. A distanza di venticinque anni dalla sua uscita per i Sillabari della Fotografia Negata, questo libro mantiene ancora intatti tutto il suo fascino e la sua curiosità per un argomento multiforme, trasversale e dalle implicazioni amplissime come è il fotoritratto segnaletico. La copertina, modificata ovviamente dal nuovo editore, tributa infine al genio di Andy Warhol l’intuizione del potenziale estetico dell’identikit poliziesco.
Intrecciando la fotografia con la storia, la medicina legale, la psichiatria, la criminologia e la giurisprudenza, Gilardi mette insieme un vastissimo repertorio di notizie e di materiale visivo relativi a questo morboso e insieme coercitivo atto che è appunto il ritratto fotografico che, dalla seconda metà dell’Ottocento, i manicomi e gli ospedali, poi le polizie scientifiche, gli eserciti, e pure le SS, collezionarono, confrontarono, usarono, interpretarono.
Dalle isteriche di Charcot ai criminali di Bertillon e di Ellero passando attraverso le segnaletiche di Lenin, Stalin e Gramsci per finire alla famosa foto di Aldo Moro sotto la stella a cinque punte senza tralasciare, per contrappasso, le copertine anni settanta con le fotosegnaletiche dei giovani BR. Un libro, per concludere con le parole dello stesso Gilardi, che “vuole esprimere la nostra riconoscenza di fotografi agli artisti dada e surrealisti, in particolar modo ad Andy Warhol, che intuirono lo straordinario valore della giudiziaria. Questo genere rimane estraneo al mito della fotografia e viene trascurato dalle sue storie «ufficiali» che non sopportano il peso della sua autentica sincerità”.


Ando gilardi, MEGLIO LADRO CHE FOTOGRAFO
Tutto quello che dovreste sapere sulla fotografia ma preferirete non aver mai saputo

Recensione di Luca Panaro, pubblicata su “Around Photography International” n. 12 nel novembre 2007.

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In copertina: Ando Gilardi, Autoritratto alla maniera del “Photomaton”, Ponzone, agosto 2003.

Scritto in forma di dialogo come Giacomo il fatalista e il suo padrone di Denis Diderot, questo pungente libro di Ando Gilardi si propone come uno strumento indispensabile nelle mani di un giovane che vuole fare il fotografo, mette infatti in guardia dal credere di avere “fatto” l’immagine, realizzata invece dalla propria macchinetta. Il libro parla di “tutto quello che dovreste sapere sulla fotografia ma preferirete non avere mai saputo”, senza esclusione di colpi.
In pochi si salvano dal giudizio di “Ando il Vendicatore della fotografia”, come lui stesso si definisce. Non simpatizza per i critici perché parlano delle istantanee come se fossero fatte a mano; a suo parere per capire la fotografia dovrebbero essere dei veri fotografi. Non va d’accordo con i direttori delle riviste popolari (schierate sul versante fotoamatoriale) colpevoli di creare nei dilettanti la pericolosa illusione di essere artisti. Agli storici rimprovera inoltre di non avere studiato l’immagine pornografica; quella che riproduce le opere d’arte; e la comune stampa fotografica con l’inchiostro su carta comune, che sia l’ink jet casalinga o l’illustrazione tipografica. Definisce inoltre paranoici tutti coloro che continuano a pensare che l’istantanea di un quadro non sia un’opera d’arte. Feticisti sono considerati i conservatori di negativi fotografici; supporti ai quali si attribuiscono meriti che non hanno. Prova poi infinita pietà per gli studenti che si laureano in fotografia senza avere acquisito pratica con l’apparecchio che produce l’immagine.
Toni entusiastici sono riservati invece per il digitale, visto da Gilardi come “il rinascimento della fotografia”. Photoshop è addirittura considerato “superlativo”. Anche il web, con il suo crescente archivio d’immagini, con Google ed Encarta, è visto come un nuovo mondo in cui tuffarsi, dove recuperare fotografie e nozioni “già fatte”, pronte per essere rielaborate.
Questo libro di Ando Gilardi ha il merito di riflettere sulla fotografia andando controcorrente, ma affrontando l’argomento sensatamente e da più punti di vista. Lo fa in modo sfacciato, a volte discutibile, ma sempre gradevolmente e senza la pretesa di piacere al lettore, al quale, citando Marshall McLuhan, dice: “Se non vi piacciono queste mie idee, non importa… ne ho molte altre”.

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FOTOGRAFIE E ARCHITETTURA di Piero Orlandi
Alleanze e conflitti [segue...]

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UNITA' DI PRODUZIONE MULTIMEDIALE di Sergio Giusti
"Documentazione performativa" incentrata sul lavoro di sessanta musicisti all'opera in un ex stabilimento milanese. Un ibrido tra musica, performance, video-arte e documentario, ambientato in una vera e propria 'Factory', che vede tra gli altri il coinvolgimento di gruppi come Baustelle, Afterhours, Verdena, Zen Circus. [segue...]

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INTERVISTA A GABRIELE BASILICO a cura di Luisa Siotto
Vogliamo ricordare Gabriele Basilico, scomparso prematuramente lo scorso 13 febbraio, pubblicando per la prima volta on line questa bella e approfondita intervista rilasciata nel 2004 alla rivista "Around Photography". [segue...]

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MARIO CRESCI - LA CURA. di Roberto Maggiori
Un recente lavoro di Mario Cresci offre lo spunto per riflettere sullo "stato dell'Arte" nel nostro Bel Paese. [segue...]

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SU GIOLI E LA NATURA DELLA FOTOGRAFIA di Giacomo Daniele Fragapane
Breve brano estratto dal testo critico pubblicato in Paolo Gioli Naturæ. [segue...]

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CIAO ANDO
Il più caustico, arguto, ironico e irriverente critico della fotografia italiano ci ha lasciato all’età di novant’anni. [segue...]

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LA NATURALEZZA IMPLICITA NEL GESTO FOTOGRAFICO di Roberto Maggiori
Ultimamente si fa un gran parlare di Serge Latouche, di decrescita, di ritorno a concezioni della vita e del consumo più naturali. Al cinico approccio razionale iperproduttivo inizia finalmente a contrapporsi un modo di fare ragionevole, più vicino all’equilibrio naturale che alle logiche dell’economia capitalista. Gli artisti come sempre anticipano il pensiero comune e già dagli anni ’50 molti di loro rifiutano il razionalismo asettico per tornare a sporcarsi le mani con la Natura e la sua rappresentazione. E’ il caso di Nino Migliori e di molti suoi lavori dal 1948 a oggi. [segue...]



FAUST DI ALEKSANDR SOKUROV recensito da Angelo Desole
Da pochi giorni nelle sale cinematografiche italiane il film vincitore del Leone d'Oro alla 68esima Mostra del Cinema di Venezia. [segue...]



INTERVISTA A CHRISTIAN BOLTANSKI a cura di Paolo Berardinelli
Continua la digitalizzazione dell'archivio della rivista Around Photography. Questo mese pubblichiamo per la prima volta sul web un'intervista a Christian Boltanski, l'artista che rappresenterà la Francia alla 54esima Biennale d'Arte di Venezia. [segue...]



A SCUOLA DI AUTORITRATTO di Fabio Piccini
Si fa un gran parlare di come l’approccio alla fotografia dovrebbe venir insegnato già nelle scuole primarie e secondarie. Ecco allora un esempio concreto che merita d’esser raccontato. [segue...]



IL CINEMA DEL SILENZIO a cura di Angelo Desole
Intervista a Michelangelo Frammartino. [segue...]



PUNCTUM a cura di Fabio Piccini
Un progetto di salute mentale. [segue...]



NUCLEAR CONTROVERSIES a cura di Rossella Biscotti
Continua la digitalizzazione dell'archivio della rivista Around Photography. Questo mese un tema attualissimo, le conseguenze del disastro di Chernobyl attraverso le parole di Wladimir Tchertkoff, importante documentarista, intervistato eccezionalmente da Rossella Biscotti. [segue...]

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FOTOGRAFARE LA PAURA di Fabio Piccini
Con l’avventura di Serena Salvadori, continua la serie di approfondimenti sulla foto-terapia inziati su aroundphotography.it lo scorso novembre... [segue...]



FOTOGRAFARE GLI INVISIBILI di Fabio Piccini
Miina Savolainen e la fotografia di empowerment. [segue...]



INTERVISTA A MARINA ABRAMOVIC a cura di Stefano Pirovano
Sollecitati da diverse richieste, iniziamo a pubblicare on line anche una selezione di quanto uscito sulla rivista cartacea Around Photography. Si tratta di materiale, inedito sul web, che affiancherà gli approfondimenti legati all'attualità realizzati appositamente per aroundphotography.it. [segue...]



L’AUTORITRATTO FOTOGRAFICO di Fabio Piccini
Verifica o sperimentazione dell’identità? [segue...]



FOTOGRAFIA COME TERAPIA di Fabio Piccini
Su aroundphotography.it inaugura una nuova rubrica aperta al contributo dei lettori. [segue...]

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MANIFESTA 2010 di Anna Lovecchio
Manifesting Malaise, uno sguardo sull’ottava Biennale Europea di Arte Contemporanea appena inaugurata. [segue...]

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L’ITALIA PER IMMAGINI di Sergio Giusti
È ancora possibile dire qualcosa dell’Italia contemporanea con la fotografia? Qualcuno ci crede? Qualcuno lo vuole fare ancora? Una lettera aperta. [segue...]

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SADAKO E IL FUNGO DI HIROSHIMA di Annarita Curcio
Due icone a confronto, nel 65° anniversario del lancio delle bombe atomiche su Hiroshima e Naghasaki. [segue...]



CONVERSAZIONE CON GIANFRANCO MARANIELLO
a cura di Roberto Maggiori

Un'interessante e approfondita intervista al direttore del MAMbo di Bologna. [segue...]



LA CELLULOIDE E IL MARMO: ERIC ROHMER di Marco Grosoli
All’inizio di questo 2010 moriva Eric Rohmer, importante cineasta, critico e saggista. Vogliamo ricordarlo con questo articolo che ripercorre sinteticamente le tappe fondamentali del suo lavoro. [segue...]



SULLE ORIGINI (DI UN FALSO PROBLEMA) di Giacomo Daniele Fragapane
Il “visibile” fotografico e la posizione del soggetto scopico. [segue...]



GREGORY CREWDSON di Gyonata Bonvicini
Quando la fotografia fa il verso al cinema. [segue...]



NEW YORK PHOTO UPDATE di Marco Antonini
Report sulle nuove tendenze fotografiche della grande mela. [segue...]



LA FOTOGRAFIA CHE NON C’È di Federica Muzzarelli
Due brevi paragrafi tratti dall'ampio capitolo "Storia della fotografia manicomiale" pubblicato in "Nonostante la vostra cortese ospitalità". [segue...]



CONVERSAZIONE CON MARIO CRESCI a cura di Anna Lovecchio
Direttamente dal catalogo “Vintage”, recentemente pubblicato dall’Editrice Quinlan, abbiamo estrapolato alcuni passaggi di un’intervista a Mario Cresci... [segue...]



FRIEZE di guido molinari
Qualche assaggio dall'ultima edizione della fiera londinese.
[segue...]

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È UNA FOTOGRAFIA di Roberto Maggiori
Le stravaganti alchimie dei nostri tempi... [segue...]