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SALUTI

Pubblichiamo molto volentieri alcune delle numerose email giunte in redazione dopo la notizia della sospensione dell'uscita di Around Photography
15 Novembre 2009

Mi dispiace molto, immagino non sia facile oggi. Forse "rinascere" sul web è una prospettiva da prendere in considerazione, nonostante non sia la stessa cosa.
Cordiali saluti.
Caterina Falomo - Roma

Mi spiace veramente tanto che la rivista sia costretta a chiudere. E non è il primo caso del genere di cui vengo a conoscenza: è veramente un momentaccio, questo, per la cultura nel nostro paese...
In bocca al lupo per tutto. Io tiferò per voi.
Giacomo Daniele Fragapane - Roma

E' davvero un peccato, le vostre pubblicazioni erano eccellenti.
A presto comunque,
Emiliano Biondelli - Ravenna

Scrivo per dirvi tutto il mio personale dispiacere riguardo alla notizia della sospensione della pubblicazione "Around Photography".
Spero che sia temporanea, in attesa di tempi più maturi per la fotografia in Italia.
Elena Giorgieri – Roma

Ci spiace per la chiusura della testata, sappiamo, ahimé, che molti piccoli e medi editori navigano in cattive acque, e anche noi arranchiamo e stiamo cercando canali alternativi di promozione e vendita delle riviste di cultura sopravvissute.
Tanti auguri per il futuro, sebbene per tutti molto precario e incerto. Speriamo che il vento, anche politico, muti nel prossimo futuro.
Io continuo a firmare mozioni per la libertà di stampa, non avrei mai creduto di trovarmi in questa brutta situazione...
Saluti cari.
Matilde Picilli - Milano

Sembra che la fotografia (o se preferiamo la riflessione sulla fotografia nel tentativo di farne un disciplina con un proprio statuto) viva tempi duri. Anche AFT il semestrale che l'Archivio Fotografico Toscano pubblica da 25 anni è a rischio chiusura. Di chi/di cosa la colpa? delle istituzioni, dello scarso interesse del pubblico, di un modo sbagliato di comunicare, della mancanza di un mercato, della difficoltà a tradurla in eventi...
Dispiace.
Sauro Lusini - Prato

Che peccato! Spero che non demorderete e inventerete presto qualcos'altro.
Buona fortuna.
Elio Grazioli - Bergamo

Mi dispiace molto!
E' un vero peccato: la ritenevo la migliore rivista italiana di fotografia.
Sono sempre stato in perfetto accordo con quanto sostenuto dal Direttore Maggiori, soprattutto riguardo alla necessità di un prodotto editoriale che, nell'ambito della fotografia, faccia cultura anziché occuparsi di macchine e di obiettivi.
C'è poco da aggiungere: sono un autore e gallerista di fotografia, e soffro della stessa malattia. Non è un caso che anche noi dovremo interrompere dopo tre anni consecutivi la tradizionale rassegna collettiva intitolata "Fuori", che in ciascuna delle tre edizioni ha avuto uno spazio pubblicitario su Around Photography e il logo della rivista tra i prestigiosi sponsor del catalogo. I miei sinceri in bocca al lupo al Direttore e a tutta la Redazione per un'auspicabile ripresa nel futuro.
Carlo Gallerati - Roma

E' un vero peccato. sono contenta di avere la collezione completa.
Senza donne nude in copertina o fotocamere appena sfornate non si tira avanti.
buona fortuna per i vs futuri progetti, non cedete alla frustrazione della poca sensibilità dimostrata nei vostri confronti e correte in avanti.
Alessandra Dragoni - Ravenna

Caro Roberto,
ho appena letto la notizia, mi dispiace che sospendiate la pubblicazione. Peccato!!!
un caro saluto.
Maria Giovanna Mancini - Napoli

Mi spiace per questo addio, lo considero una vacanza per andare altrove in punta di piedi, un arrivederci...
Di certo il mio è un grazie forte e riconoscente.
Paolo Trioschi - Fusignano (Ravenna)

Ragazzi sono veramente spiacente.
Daniela Fugazza - Verona

Mi dispiace, eravate la mia rivista italiana di fotografia preferita!
Aihme! Tempi duri!
Paola Riccardi - Milano

Mi spiace di apprendere la notizia della chiusura di Around Photography; era una rivista seria (nel senso della serietà dei propositi), ben fatta e con collaboratori di valore.
Tuttavia i de profundis nel campo dell'editoria fotografica sono endemici; bisogna dunque riflettere sui motivi di tanti insuccessi anche quando la qualità del prodotto, com'era nel caso di questa rivista, è più che buona. Evidentemente, ragionando in termini economici, c'è una forbice molto aperta tra domanda e offerta ed è indubbio che la qualità non basta a garantire il successo.
Bisogna dunque chiedersi quanto sia ampio il bacino dei lettori, quanto sia maturo il pubblico per apprezzare una simile iniziativa, e così via.
Il Circolo la Gondola stampa e diffonde da oltre trentanni un foglio in quattro facciate dove vengono trattati argomenti vari di cultura e di fotografia. Questo Notiziario ha raggiunto nell'ultima edizione, nella versione cartacea e on line, le millecento copie; questo foglio, che inviamo a moltissimi operatori della fotografia ma anche a semplici appassionati, viene letto, apprezzato (ne abbiamo la conferma) e spesso conservato.
La ragione di questa affezione può essere spiegata anche con il costo zero per l'utente ; tuttavia credo che una edizione semplice,con supporto cartaceo il più economico possibile, rapida nella lettura con pochi quanto significativi interventi e, paradossalmente, con poche fotografie possa costituire un buon tentativo per raggiungere una base ampia e consolidarne il favore senza andare in "bancarotta".
L'interesse verso la fotografia è crescente, per varie ragioni. Bisogna dunque tenere duro e riprovare anche quando episodi come questo possono scoraggiare gli entusiasmi più accesi.
Manfredo Manfroi - Venezia

Peccato!
Grazie per averci deliziato con la vostra professionalità.
La rivista più bella - sia a livello di immagini sia di contenuti - per noi studiosi/amatori di fotografia, soprattutto per gli approfondimenti che ritroviamo così poco nelle altre riviste d'arte!
grazie grazie grazie ancora
con mesta malinconia.
Paola D'Andrea - Roma

E' un giorno triste. Come quando si perde un parente stretto. E' così che mi sento. Che ci sentiamo. Poche iniziative sono belle e degne di essere ricordate. Ed è proprio per quello che finiscono. Hanno vita breve, ma restano sempre nelle nostre memorie. Purtroppo questo paese è fatto di molte meteore, che bruciano in un attimo. E che ognuno di noi ricorda nitidamente.
Sono davvero amareggiato. Però credo che, come l'araba fenice, dalle sue ceneri sorgerà una nuova iniziativa, una nuova idea. Si può uccidere il prodotto. Ma non si possono spegnere le menti. A noi il compito di evitare che ciò accada. Saremo lo scudo, l'armatura, il sostegno. Perchè noi crediamo nel valore dell'arte. Nell'importanza che ha nella vita dell'uomo. Grazie per averci deliziato.
Giovanni Albore - Bari

E' successo di nuovo.
Ho vissuto un'epoca felice in cui entravo in un negozio di dischi e trovavo, una settimana dopo l'altra, quelli che solo dopo la loro improvvisa e incomprensibile scomparsa dagli scaffali avrei capito essere capolavori irripetibili della musica pop. Questo fenomeno orrendo, ha continuato poi a ripetersi in altri campi sorprendendomi ogni volta e lasciandomi una sensazione d'amaro in bocca che mi sto purtroppo abituando a considerare parte essenziale del vivere.
Così è successo di nuovo, stamattina. Su Facebook ho scambiato l'amicizia virtuale con Sabrina Ragucci e sono subito dopo finito sul suo blog, dove un post inatteso mi ha impietrito: tredici modi per non perdere una rivista.
Non ci potevo credere, è successo di nuovo.
Ancora una volta qualcosa che consideravo una parte stabile, positiva e piacevole della mia vita intellettuale improvvisamente non esisteva più. La rivista Around Photography chiude al suo numero 14. Sono corso a controllare nell'angolo di libreria dove conservo la rivista. Ho contato e ricontato: per fortuna, i numeri li ho tutti.
Ricordo ancora quando scopersi per caso quella rivista all'Arte Fiera di Bologna. C'era un ragazzo gentile in un piccolo stand con alcuni dei primi numeri. Uno in particolare attirò la mia attenzione. Si parlava dell'argomento che più mi coinvolge: la fotografia dei luoghi. Sbirciando foto e testi mi resi subito conto che il tono era colto, gli articoli sembravano mini-saggi. Era la prima volta, dopo troppi anni, che leggevo su una rivista qualcosa di veramente interessante che non fosse scritto in inglese o francese. Decisi di acquistare quel numero e, di fronte ad un'offerta scontata fattami dal giovane, finii per prenderli tutti, compreso il numero zero. Da allora ho continuato ad intrecciare i miei pensieri con ciò che leggevo su AP. Conobbi successivamente Roberto Maggiori, persona squisita e sinceramente appassionata, come tutte le migliori che ho incontrato finora. Anzi, nacque in me l'abitudine di comperare AP e le edizioni Quinlan direttamente dalle mani di Roberto, quando ci si incontrava: ad Artissima piuttosto che in una sperduta colonia nell'appennino ligure.
Ora il senso di vuoto è grande. Niente può sostituire Around Photography. Forse questo nostro Paese, ormai così desolante, non si merita nemmeno che accada il miracolo di una resurrezione. Spero che Roberto stia lavorando su altre strategie, decisamente internazionali, che lo conducano finalmente fuori dal pozzo italico, nel quale tutti siamo destinati a fare la fine di Alfredino: morire di stupidità.
In bocca al lupo Roberto e... alla prossima!
Fulvio Bortolozzo - Torino

Ora mi spiace di non essere stata brava... Non ho acquistato sempre Around e mi sono abbonata solo per un paio di anni... Mi mancano un po' di numeri e (forse) non torneranno. E' un po' come quando si trascurano i vecchi amici pensando che tanto ci saranno sempre e invece a volte purtroppo si fanno male i conti e le cose non vanno affatto così...
Ci mancherà una rivista come Around ma, forse, come suggerisce il grande Nino Migliori, qualche soluzione si può trovare... A presto.
Annamaria Belloni - Piacenza

Ho seguito con interesse la produzione della casa editrice Quinlan e dispiace che questa pubblicazione che assimilava, come sguardi sull’arte fotografica, vari stili, non si possa più consultare. La rivista ha, parlo al presente, una originalità grafica e di ricerca della notizia.
Ho scritto “parlo al presente” perché mi auguro che questa iniziativa venga ripresa per il bene degli occhi e della cultura.
Teresa Bianchi - Roma

Mi unisco alla tristezza degli altri amici, amici perché le pagine di Around ci hanno uniti e accompagnato in quella che è la nostra passione.
Vorrei inoltre ringraziarvi per i momenti di riflessione che gli articoli hanno suscitato in me e augurarvi che la rivista ritrovi "la forza" per ricominciare.
Grazie!
Maristella Campolunghi - Roma

Dispiace anche a me, è molto brutto quando un giornale o una rivista chiudono, Around Photography poi era molto bella sia dal punto di vista grafico che dei contenuti, direi che colmava uno spazio che altre riviste di fotografia lasciano aperto. Un saluto.
Vega Partesotti - Bologna

E' con dispiacere che accolgo questa notizia.
Leggo e conservo i numeri preziosi di Around Photography che ritornano spesso ad essere utili strumenti di studio.
Vi ringrazio.
Irene Opezzo - Milano

Caro Roberto,
leggo con sorpresa della chiusura di Around non lo sapevo. Mi dispiace molto, la cultura fotografica perde uno spazio culturale nel quale dibattere e scoprire nuove ricerche, non sono mai stato un assiduo lettore non tutti i numeri erano per me interessanti però dopo anni di sacrificio gettare la spugna non è la soluzione giusta, soprattutto nel panorama italiano privo di riviste fotografiche.
La morte di Around è comunque la testimonianza che in Italia non esiste un mercato della fotografia, che la fotografia è fatta da un migliaio di persone tra fotografi, pseudo-critici e appassionati, zero musei dedicati alla fotografia e quelli che ci sono lasciano a desiderare sia nella programmazione sia nel sostegno alla fotografia, per questa ragione Around è costretta a chiudere. La fotografia italiana è un enclave ridicola di fotografi e critici sbruffoni, di inventori di festival all'amatriciana. La chiusura della tua rivista, che hai diretto con la passione che ti contraddistingue, è la testimonianza di tutto questo nostro mondo incapace di fare rete attraverso scuola, università, professione.
Grazie.
Emanuele Piccardo - Genova

Caro Roberto, come tu sai ho avuto il piacere di collaborare con Around Photography fin dai primi numeri usciti. Era una delle poche riviste in Italia che cercava di trattare la fotografia con un taglio contemporaneo, analizzandone le specificità, ma anche le estreme ibridazioni. Lascia un vuoto.
Spero che nuove avventure possano in futuro colmarlo!
E comunque l'infernale Quinlan è un'osso duro...
a presto,
Sergio Giusti - Milano

Con l'augurio che l'esperienza di Around Photography, a mio avviso la miglior rivista su arte e fotografia in Italia, possa continuare in futuro in qualche modo, anche via web.
Un saluto.
Massimo Lovisco - Potenza

Grazie per i numeri che siete riusciti a pubblicare. Non dev’essere stato facile, ma si è trattato di un fatto importante che ha avuto sicuramente una notevole influenza sul modo di pensare la fotografia di molti vostri lettori, me compresa. Con Around Photography una seria riflessione sul fotografico ha fatto finalmente e sistematicamente muovere in Italia passi più sicuri su un argomento troppo spesso trattato da incompetenti e personaggi con argomentazioni approssimative o obsolete. Anche se l’esperimento è durato poco più di cinque anni e ci sarebbe ancora bisogno di approfondimenti credibili, pubblicati con cadenza regolare, non ci abbattiamo troppo, perché la semina è stata eccellente, e chi ben semina...
Ombretta Cesaretti - Perugia

Sono molto dispiaciuto per la fine della rivista di cui ho tutti i numeri e che ho sempre molto apprezzato. Seguirò sicuramente le vostre pubblicazioni, sperando in una prossima rinascita di Around Photography di cui già sento la mancanza. La vostra rivista ha sicuramente contribuito ad ampliare il mio approccio alla fotografia e al lavoro fotografico.
A presto.
Claudio Muci - Leverano (Lecce)

Gentilissimo Roberto Maggiori, Le esprimo il mio sincero rammarico per la sospensione della pubblicazione "Around Photography" e Le auguro una non comune dose di fortuna per le Sue future iniziative editoriali, con la preghiera di non cancellare il mio indirizzo e-mail dalla Sua mailing list per poter continuare a ricevere le Vostre graditissime newsletter.
La ringrazio.
Gianluca Mainiero - Ancona

Tredici - modi per perdere una rivista.
Caro Roberto,
a volte ho faticato a trovare Around Photography e, vinta dalla pigrizia, non l’ho cercata abbastanza. L’unico posto dove sapevo per certo di trovare Around Photography era in una libreria di fotografia abbastanza fornita che si trova proprio al lato opposto di dove abito. Qualche volta me l’hai spedita. Avrei dovuto abbonarmi, ma quando mi sono resa conto che l’abbonamento era la soluzione, e avevo finalmente superato la paglianaresca inerzia della carne, tu mi hai scritto una mail gentile per dirmi che la rivista chiudeva.
Ho ricevuto allora il tuo regalo, la penultima uscita di Around Photography.
Avevo deciso di abbonarmi quando era ormai troppo tardi, finalmente risoluta e illuminata dalla possibilità di non perdere più neanche un numero, dopo che Guido Guidi mi aveva letto al telefono una risposta di Enzo Cucchi a una tua domanda: “I critici non capiscono niente, promuovono semplicemente quello che va di moda. I veri artisti percepiscono ciò che di buono c’è nell’aria e lo formalizzano. L’artista ti piaccia o no, quando c’è porta un enorme contributo, con o senza la critica. Anzi la critica serve solo a far confusione e a promuovere artisti di secondo piano. Pensa che viviamo nel secolo in cui l’arte va di moda, ma ti sembra una cosa normale? Ma pensi davvero che l’arte sia per tutti? Insomma il contributo enorme di cui ti parlo lo capiscono in realtà solo gli artisti, il resto è costume, curiosità, decorazione. E’ chiaro che ci possono anche essere mestieranti famosissimi perché i loro lavori sono molto riconoscibili, non c’è niente di male intendiamoci, ma che c’entrano con l’arte? E’ così da sempre, basti pensare a Piero della Francesca che per tre secoli è stato considerato un pittore minore finché non è arrivato Longhi.”
In quello stesso numero, ci sono le bellissime fotografie di Cesare Ballardini (Cesare è anche tra gli organizzatori di Traversate del deserto citato da Paolo Costantini in Dialectical Landscapes). Le fotografie di Cesare e l’intervista sono state il vero motivo del tuo regalo. Una delle poche occasioni in cui Cesare ha avuto modo di parlare del suo lavoro e sono felice di potere conservare la rivista numero tredici anche per questo. Ecco, il lavoro di Cesare come nella tesi di Enzo Cucchi è stato capito e di conseguenza amato soprattutto da alcuni fotografi.
Antonello Frongia, nel numero 13 della rivista, ha curato una bella intervista a Michael Schmidt. E il suo pezzo inizia così: “La Fotografia è morta: lunga vita alla Fotografia!”, scriveva Michael Schmidt nel 1989 in una lettera a Lewis Baltz. E coerentemente, pochi anni dopo: “Ci ho messo parecchio a riconoscere che la fotografia esiste autonomamente rispetto alla verità. (...) E’ per questo che oggi posso affermare che lo scopo per me è la fotografia, non la realtà.” E questa era proprio la penultima cosa che volevo dirti, l’ultima cosa invece è “Io non posso volare, ma posso fare esperimenti” (William Eggleston).
Grazie.
Sabrina Ragucci - Milano

Bestemmie non si può.
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Con Claudio abbiamo provato a scrivere qualcosa, ma non saprei proprio se non qualche bestemmia che ho deciso di non dire mai!
che tristezza... la fine, ma magari è un nuovo inizio.
Monica Cuoghi e Claudio Corsello - Bologna

Sono molto dispiaciuto di questa (spero, solo temporanea) sospensione della pubblicazione di Around Photography. Le cose fatte bene, è proprio il caso di dire, ...
Mi auguro di cuore che la rivista possa presto riprendere le pubblicazioni. Gradirei nel frattempo avere informazioni sulle pubblicazioni Quinlan.
Vi ringrazio e Vi saluto.
Fausto Raschiatore - Venezia

Salve,
ho avuto modo di apprendere solo ora la notizia che, devo ammettere, mi lascia alquanto dispiaciuto.
E' triste ancora una volta constatare come le poche iniziative di qualità fatichino a trovare spazio in questo paese. Augurandomi che prima o poi si vengano a creare nuovamente le condizioni utili affinché "Around photography" possa in qualche modo risorgere, non posso far altro che ringraziarvi per quanto fatto finora.
Cordialmente.
Andrea Simonato - Este (Padova)

Caro Roberto,
conserviamo come un prezioso tesoro il nostro bottino (ebbene si: la libertà è sempre un bel bottino) di quindici numeri di Around Photography, nella certezza che arriverà, prima o poi, anche un sedicesimo. Una bella esperienza come questa non si conclude e basta, ma si finisce sempre col ritrovarsi, più avanti nel tempo, con un nuovo volto e nuovi pensieri.
A presto allora...
Viva Quinlan!
PS: se decidi di fare il calendario noi prenotiamo già da ora le nostre dieci copie.
Angelo Desole e Meri Valenti - Milano

Carissimo Roberto,
sono convinto che non si debba parlare di chiusura, ma di temporanea sospensione.
Mi sento di concederti tutto il 2010 per studiare nuove strategie editoriali ed applicare nuove idee di marketing, ma assolutamente non deve tacere una voce così importante in campo italiano ed internazionale per la crescita, la conoscenza, l’interpretazione, la decodificazione della fotografia e dei linguaggi affini. Prevedo che i prossimi 10/15 anni saranno molto importanti per la fotografia italiana all’estero ed il supporto di una rivista autorevole sarebbe indispensabile.
Sottoscrivo fin da ora l’abbonamento per il 2011.
Intanto ti sottopongo anche un’idea che mi è appena venuta. Valuta se potrebbe essere realizzabile per tener vivo il ricordo di ciò che hai fatto in questi anni ed allargare il numero dei probabili abbonati in occasione del “ rientro in servizio “.
Si tratterebbe di programmare sin da ora il calendario Around Photography 2010 utilizzando sul fronte delle pagine 12 delle foto che hai pubblicato in questi anni, sul retro potrebbero figurare 12 articoli fra quelli che tu ritieni più significativi.
Chi volesse partecipare a questa iniziativa di promozione (ed io sarei uno di quelli) si impegnerebbe ad acquistare 10 calendari: 2 dei quali li dovreste spedire al sottoscrittore, mentre gli altri 8 dovrebbero essere inviati singolarmente ad altrettanti nominativi forniti dal sottoscrittore con i suoi auguri di Buon Anno.
Sono ostinatamente un ottimista e non credo che tutti i mali vengano per nuocere e quindi ritengo che questa momentanea sospensione potrà consentirti di ripartire con rinnovato vigore.
Ad maiora!
Nino Migliori - Bologna

Gentili amici,
che triste notizia!
Ecco un pezzo di cultura fotografica intelligente che scompare. E in questo paese abbiamo bisogno di cose intelligenti per bilanciare lo squallido panorama umano che ci circonda ogni giorno.
Triste veramente.
Spero che possiate continuare con la casa editrice e spero anche di potervi un giorno incontrare.
Caterina Ferri - Udine

Caro Roberto,
Around Photography è stata un'esperienza coraggiosa e orgogliosa. Due inclinazioni che non vanno di moda, ma che pure ancora fanno emozionare, come dimostrano le mail che hai ricevuto. Ci diciamo arrivederci, perché la tenacia può fare miracoli.
Un caro saluto.
Federica Muzzarelli - Bologna

Carissimi,
questa notizia mi ha reso molto triste. Sono estremamente dispiaciuto per la chiusura della rivista, era la migliore in circolazione nel nostro paese. Sarà dura non ricevere più Around Photography, vi ringrazio comunque per la compagnia in questi anni.
Un caro saluto a tutti.
Dario Lanzetta - San Felice del Benaco (Brescia)

Oh no!... mi dispiace moltissimo, era l'unica rivista (in generale, non solo di fotografia) che riuscivo a leggere con piacere.
Francesco Nonino - Bologna

Caro Roberto,
ci permettiamo di darti del tu perchè, anche se purtroppo abbiamo scoperto Around Photography in tempi relativamente recenti, tu e la tua rivista siete subito diventati una presenza importante e preziosa in casa nostra, nella nostra biblioteca privata.
La notizia della chiusura di Around Photography ci addolora profondamente ma non possiamo dire che ci sorprende, condividiamo infatti parola per parola la tua analisi del desolantissimo panorama italiano, era chiaro fin da subito che la vostra era una iniziativa straordinaria, esaltante, ma difficilissima e, purtroppo è accaduto quanto temevamo, la "cultura" dei mentecatti ha avuto la meglio.
Non so quanto le nostre parole possano valere in un momento come questo, però quello che ti vogliamo dire è che comunque Around Photography, i suoi articoli, le vostre passioni, il tentativo di, come dici tu, alzare il tono del dibattito senza compromessi, senza sensazionalismi, tutto questo rimarrà, rimarrà nei cuori e negli occhi dei vostri lettori, ma rimarrà anche "fisicamente", ogni singolo numero venduto di Around Photography sarà lì a testimoniare di questa vostra impresa, unica e straordinaria.
E' stato un onore grande per noi aver potuto dare il nostro piccolo contributo abbonandoci ad Around Photography, anzi ci rammarichiamo solo di non averlo potuto fare prima, nel frattempo abbiamo però potuto "sostenere" la Quinlan, non ultimo con l'acquisto del fantastico testo su Claude Cahun che è da sempre tra le nostre artiste preferite e che ci ha molto, molto ispirato.
Con stima ed affetto.
Marco Frigerio e Mian Cristina - Milano

Ho apprezzato molto lo stile della vs. rivista nonchè la serietà. Cordiali saluti.
Pierguido Fornaro - Alba (Cuneo)

Ciao Roberto,
mi dispiace per la chiusura di Around: le ragioni economiche, soprattutto in Italia, uccidono le poche iniziative degne di attenzione. Comunque andiamo avanti, hai ragione tu, almeno l'avventura di Around è una testimonianza forte e valida del desiderio di fare e riflettere seriamente.
A presto.
Pio Tarantini - Milano

In memoria di AROUND...
Una prece

Tutto ciò che nasce
ha per destino
la fine.
Ciò che conta è
la vita
che ha avuto.

Sperare nell'Aldilà
come faccio io
con "Fotologia"
che forse
tornerà.

Italo Zannier - Venezia

Mi dispiace moltissimo che AROUND P. non sia più pubblicato!!! E' davvero una sgradita notizia...
Spero che nel continuare le pubblicazioni dei libri di saggistica ci sia in futuro spazio per la rinascita di AROUND PHOTOGRAPHY! Vi ringrazio comunque della correttezza dell’informazione e mi auguro di vedere presto in libreria (o sul vostro sito) delle belle novità!
Arrivederci.
Paolo Tolomelli - Bologna

Quando chiude una rivista di fotografia i nostri occhi si chiudono un po' di più sul mondo.
Forse è vero che una fotografia vale mille parole, ma quelle parole qualcuno deve pur dirle. Meglio ancora, scriverle.
In attesa della rinascita di Around Photography.
Michele Smargiassi - Modena

Caro Roberto,
Mi dispiace molto per la rivista ma capisco benissimo la frustrazione di lavorare a un progetto così impegnativo (e bello) senza alcun sostegno economico... ormai l'Italia è un paese alla deriva più totale, stiamo toccando il fondo e precipitando in picchiata.
Sarò felicissima di scrivere per la versione on-line.
Clara Carpanini - Sydney

Ciao,
mi dispiace molto per la sospensione di around photography, senza di essa non rimane molto in italia in termini di pubblicazioni periodiche sulla fotografia contemporanea.
Cordiali saluti.
Giorgio Mininno - Bosezzo (Brescia)

Mi spiace davvero che sospendiate la pubblicazione. Peccato!
Cordiali saluti e auguri di cuore.
Fabio Castelli - Milano

Mi rattrista molto che la Vs rivista sospenda le pubblicazioni. Rimarrà comunque un punto di riferimento nella storia dell'editoria del settore. Complimenti e tantissimi auguri per il Vostro avvenire.
Cordiali saluti da un lettore riconoscente.
Giorgio Borgarelli - Tortona (Alessandria)

Carissimi di Around Photography,
sono davvero dispiaciuta di questa notizia! Anzi direi che il mio sentimento è più drammatico, abitando in una città veramente povera di stimoli culturali e fotograficamente assente, la vostra rivista è stata per me una finestra eccellente che andava davvero oltre!
Saluti di cuore.
Sandra Mazzoni - Pescara

Alla redazione di Around Photography,
sono veramente dispiaciuto per la sospensione della rivista, senza contare la singolarità della correttezza che avete dimostrato. Grazie e tanti auguri per la vostra attività.
Gianfranco Lanaro - Battaglia Terme (Padova)

La situazione si sta facendo drammatica: anche Rosalba Spitalieri dell'Agorà di Torino ha chiuso. Mirisola si è arreso e per non far morire Gente di fotografia ha dovuto, cedendo la direzione, ridurre i numeri a due l'anno. Il rispetto per lo studio della fotografia è completamente dissolto nel fotoamatorismo dei circoli e dei forum.
L'unica via che vedo è quella del fare per se, a meno che non si sviluppi una rete di contatti personali in grado di condividere e divulgare temi e progetti.
Auguri.
Floriano Menapace - Trento

Gentile Roberto Maggiori,
mi dispiace molto che la rivista non possa proseguire nel suo percorso, ma immagino le motivazioni che ne hanno determiano la chiusura. Un "in bocca al lupo" comunque.
Luigi Cipparrone - Cosenza

Chi desidera aggiungere alla lista un proprio commento può farlo scrivendo a info@aroundphotography.it con oggetto “AROUND PHOTOGRAPHY”.

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